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“Città carovaniere”, a distanza di anni dalla sua prima edizione, si conferma un impareggiabile e affascinante affresco sulla funzione economica, culturale e storica di quelle città che un tempo costituirono i punti di riferimento di una fitta rete di commerci e relazioni umane: Samarcanda, Palmira, Petra, per citare le più famose. La seta, il cotone, il sale, l’incenso... Le grandi vie commerciali del passato attraversavano il Continente africano per approdare nelle città costiere del Mediterraneo dall’Algeria alla Libia, oppure facevano rotta verso il Mar Caspio per raggiungere il Centro Asia. La Via della Seta attraversava l’odierno Azerbaijan, la catena del Caucaso, le oasi di Bukhara e Samarcanda fino a Kashgar, nell’odierna Cina. Il saggio di Michael Rostovtzeff, ricco di storie e di intrecci esotici, rappresenta anche una pietra miliare della ricerca storiografica: in un tempo in cui gli studiosi dell’antichità concentravano ancora la propria attenzione esclusivamente sugli eventi politici e militari, “Città carovaniere” dimostrò quale profondità di analisi potesse permettere una ricostruzione storica basata innanzitutto sugli scambi commerciali e sociali.
Michael Rostovtzeff (1870 -1952), è stato uno storico russo, uno degli studiosi più autorevoli del XX secolo in merito alla storia greca, romana e iraniana. Dopo aver studiato nelle università di Kiev e San Pietroburgo insegnò proprio in quest’ultima prima come assistente e poi come docente. Nel 1918 emigrò negli Stati Uniti, dove accettò un incarico all’Università del Wisconsin-Madison e poi alla Yale dal 1925. Fu lui a sovrintendere agli scavi archeologici di Doura Europos. Viene ricordato per essere stato il primo storico a esaminare le economie dell’antichità in termini di capitalismo e rivoluzioni.