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Fino a che punto possono essere considerati infantili e innocenti personaggi come Paperino, Zio Paperone, Topolino, Pippo e tutti gli altri protagonisti del mondo Disney? Il critico letterario Ariel Dorfman e il sociologo Armand Mattelart rivelano il sottotesto ideologico delle strisce a fumetti più lette e famose del mondo. Pubblicato in Cile nei primissimi anni settanta e rimasto a lungo sotto censura durante la dittatura di Pinochet, Come leggere Paperino mostra come, in maniera tutt’altro che ingenua, l’universo Disney sia espressione dell’imperialismo culturale americano e manifesto della vittoria del sistema capitalista. La vita a Paperopoli e Topolinia si svolge all’interno di un’utopia borghese in cui i rapporti sociali sono consolidati e irremovibili. E allora, nelle intenzioni degli autori, capire “come leggere Paperino” significa rifiutarsi di “inghiottire e digerire la propria condizione di sfruttamento”, impedire all’imperialismo e all’ideologia borghese di esercitare una sottile, e per questo tanto più pericolosa, forma di monopolio sulle idee e sui sentimenti.
Vladimiro Ariel Dorfman (Buenos Aires, 1942), critico letterario, scrittore e saggista. Consigliere alla cultura in Cile per il presidente Salvador Allende, è costretto all’esilio dopo il golpe militare di Pinochet. Tra le sue numerose opere ricordiamo il testo teatrale La morte e la fanciulla, oggetto del celebre adattamento cinematografico di Roman Polanski.
Armand Mattelart (Jodoigne, 1936), sociologo e saggista belga. Completati gli studi in Francia, si trasferisce in Cile, dove incontra Ariel Dorfman e con lui pubblica il fortunato Come leggere Paperino, presto divenuto best seller in America del Sud e tradotto in diverse lingue. Tornato a Parigi dopo l’insediamento della dittatura di Pinochet, prosegue in Europa la sua carriera accademica. È regista di La Spirale, film-documentario sulla congiura internazionale che decreta la fine di Salvador Allende e del sogno socialista.