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11 aprile 1864, porto di Southampton. Accolto da migliaia di persone sbarca Giuseppe Garibaldi. Dopo aver attraversato in trionfo il sud dell’Inghilterra, alla sua prima apparizione pubblica a Trafalgar Square ci sono, secondo cauti calcoli, mezzo milione di londinesi a fargli festa. Un’ammirazione incondizionata rivolta al protagonista dell’impresa dei Mille, la stessa riservatagli da Herzen che all’inizio del suo libro scrive: “Il giorno consacrato a Shakespeare si è trasformato in un giorno consacrato a Garibaldi”. Il 23 aprile 1864, a 300 anni dalla nascita del commediografo, l’attenzione della gente va soprattutto alla visita dell’italiano, “l’unica grande figura popolare – secondo Herzen – del nostro secolo dal 1848 in qua”, un personaggio che risulta fondamentalmente scomodo per il potere costituito, ma viene idolatrato dal popolo. Un uomo che, a detta dell’intellettuale russo, è soprattutto un uomo d’azione che, rifuggendo dagli intricati giochi politici, parla e si appella direttamente al popolo, ed è oggetto di questo glorioso racconto.
Aleksandr Ivanovič Herzen (Mosca, 1812 - Parigi, 1870), scrittore e filosofo russo, è tra i maggiori intellettuali russi dell’Ottocento, sebbene il meno conosciuto, considerato già in vita un grande pensatore, da Dostoevskij a Turgenev. Visse a Genova, Roma e Nizza, fu poi costretto a emigrare a Londra. Il suo scritto più famoso è Dall’altra sponda (1993), dedicato ai moti rivoluzionari del 1848.