
Prezzo:
Pubblicato originariamente nel 1925, La disumanizzazione dell’arte di Ortega y Gasset è un tentativo senza precedenti di comprendere il formidabile rinnovamento introdotto dalle avanguardie del primo Novecento all’interno del panorama artistico a lui coevo. Per l’autore le avanguardie hanno promosso una nuova visione del mondo, che si è direttamente relazionata con le molteplici trasformazioni dell’epoca. Più che un diagramma di idee, però, l’opera è una pista di fenomeni, una corrente di motivazioni e di indizi ancora allo stato di fermenti, all’interno dei quali prende vita il concetto di “disumanizzazione” rivolto a definire l’estetica più recente come divorzio dal realismo romantico e naturalista per liberare l’arte stessa dai contenuti specifici che la minacciano nella sua integrità e autonomia.
Ortega y Gasset ha così intuito l’orientamento fondamentale dell’esperienza estetica del Novecento, avviata febbrilmente verso l’extraumano e l’informale.
José Ortega y Gasset (1883-1955), è stato uno dei più grandi filosofi spagnoli del Novecento. Noto per lo stile colloquiale, Ortega Y Gasset si è distinto soprattutto per la profondità d’indagine, rivelandosi un pensatore acuto che ha messo in discussione i valori del passato e della tradizione. Tra le opere maggiori: Meditazioni del Chisciotte (1914), Lo spettatore (1916-34) e La ribellione delle masse (1930).