
Prezzo:
Ryuji Nagatsuka è stato uno dei pochi piloti kamikaze scampati alla morte. Per uno scherzo del destino. Il maltempo che ritarda la missione decisiva, poi il ferimento grave durante un combattimento aereo, e infine la resa dell’imperatore ascoltata alla radio durante la convalescenza fanno si che la morte lo accarezzi soltanto, senza mai portarlo via con sé. Lascia a noi e al mondo intero un documento di straordinaria bellezza, il lungo racconto della sua vita da kamikaze. Tra il ’42 e il ’45, nonostante i combattimenti in corso, i successi e gli insuccessi alterni, i giapponesi cominciano a realizzare l’idea fino ad allora impensabile: l’impossibilità della vittoria finale, il vuoto profondo e buio della perdita, della sconfitta nonostante tutto. Una consapevolezza a vari livelli, dalle alte gerarchie all’imperatore, e via via fino all’ultimo comandante, capitano, tenente, sergente, soldato, marinaio, meccanico, aviatore, istruttore. La strategia kamikaze si innesta precisamente qui: nell’intuizione di non poter trionfare e nella scelta disperata di ritardare il crollo dell’impero con operazioni e missioni che rasentano l’assurdo, tanto inefficaci sul piano dei risultati quanto improbabili sul piano della tattica. Ero un kamikaze è una testimonianza unica, eccezionale, per comprendere quegli aviatori così determinati e disperati da sacrificare la loro vita per un gesto eroico in nome del loro Paese, del loro imperatore.
Felice Laudadio - sololibri.net, 19 novembre 2019
‘“Ero un kamikaze” di Ryuji Nagatsuka’
Leggi la recensione