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Forse il mio senso morale rifiuta questi discorsi: eppure, in base alla mia esperienza e all’osservazione di me stesso e degli altri, sono arrivato alla persuasione che la sessualità è il centro di gravitazione intorno al quale ruota non solo la vita intima dell’individuo, ma anche tutta la vita sociale. Wilhelm Reich
Molti considerarono e continuano a considerare Reich un folle, uno psicopatico, ma anche se si volesse condannare l’uomo non si può distruggerne l’opera... Reich ebbe il merito di intuire e di sottolineare che il paziente, per guarire, avrebbe dovuto essere messo nelle condizioni di ottenere un abbandono completo nella fase dell’orgasmo. Lodovico De Cesare
Wilhelm Reich è senza dubbio, tra i seguaci di Freud, il più geniale e controverso. Staccatosi dal suo maestro proseguì le ricerche su vie del tutto nuove, giungendo a scoperte e risultati rivoluzionari, suscitando polemiche e interesse. In questa raccolta di scritti si delinea il suo pensiero: solo una vita sessuale libera e spontanea può preservare l’integrità dell’individuo, il suo equilibrio. Ma non si tratta solo del benessere soggettivo: per Reich, l’orgasmo libero è un progetto politico che fa bene alla società intera. Coniugando Marx e Freud, Reich accusa la classe dominante di mantenere lo status quo attraverso la repressione della sessualità. Da qui le implicazioni del pensiero reichiano in campo psicologico e sociale, che hanno fatto dello psicoanalista austriaco una figura fondamentale del XX secolo.
Wilhelm Reich (Dobrzcynica, 24 marzo 1897 – Lewisburg, 3 novembre 1957), psicoanalista austriaco, arriverà a una rottura definitiva con Freud, di cui era allievo. A causa delle sue idee sulla sessualità, venne espulso nel 1934 dall’Associazione Psicoanalitica Internazionale. Emigrato negli Stati Uniti, venne processato e incarcerato per aver violato il divieto della Food and Drug Administration (FDA) di promuovere le sue teorie come trattamento medico. Nel 1956 furono bruciate, a New York, migliaia di copie di suoi scritti.